Servirebbe una nuova idea di domenica

Pubblicato il 30 marzo 2025 alle ore 18:04

La domenica non è un giorno libero. È un giorno pieno.  Pieno di cose da fare.

Pieno di silenzi che non si riescono mai a prendere.
Pieno di bambini da intrattenere, calzini da ritrovare, pranzi da improvvisare, lavatrici da avviare.
Pieno di quei “ci penso domenica” che ci siamo ripetuti tutta la settimana.

La domenica non è leggera. È solo diversa.

Non c’è più la scrivania, ma c’è il tavolo della cucina da sgomberare.
Non ci sono call o riunioni, ma ci sono incastri, spostamenti, compiti, messaggi da rispondere.
Non c’è l’ufficio, ma c’è casa – con tutto quello che casa richiede, chiama, pretende.

E se lavori da freelance, da casa, o ti occupi di mille cose contemporaneamente (una madre, ad esempio?), la domenica è quel giorno in cui cambi scena… ma il copione è sempre pieno.

È una giornata che non appartiene mai del tutto a nessuno.

Non è un giorno davvero tuo, e non è nemmeno davvero degli altri.
È un misto.
Un giorno collettivo in cui provi a far spazio anche a te, ma non sempre ci riesci.
A volte vorresti solo silenzio, una doccia lunga, mezz’ora sul divano.
Ma c’è sempre qualcosa che si infila nel mezzo.

Eppure, dentro questo caos ordinato, ogni tanto c’è anche bellezza.
Un pranzo semplice che riesce, una chiacchiera imprevista, una risata, un tempo rallentato tra un dovere e l’altro.
Sono istanti. Non durano ore. Ma se li noti, valgono.

Servirebbe una nuova idea di domenica.

Non perfetta. Non vuota. Non sacra.
Ma semplicemente vera.
Con le sue mille contraddizioni.
Con la stanchezza che si mescola al desiderio di stare insieme.
Con la voglia di fare qualcosa e, allo stesso tempo, di non fare più niente.

Forse dovremmo smettere di aspettarci troppo dalla domenica.
Non serve idealizzarla.
Forse basta riconoscerla per quello che è: un giorno che non salva, ma accompagna.
E se riusciamo a ritagliarci anche solo un pezzetto che ci assomiglia — un caffè da sole, una passeggiata senza meta, una pagina letta in silenzio — allora va già bene così.

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